Il capogruppo dei 5 Stelle Francesco Cappello accusa il presidente dell’Ars di non essere imparziale per aver attaccato il deputato Cancelleri sul stop al vitalizio di Cuffaro.
LA MIA ESTERNAZIONE:
29 maggio 2014
E’ scontro tra i grillini e il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone. Il Movimento 5 Stelle chiede le dimissioni di Ardizzone per “le accuse fatte dal presidente in aula contro il deputato Giancarlo Cancelleri”, che ha proposto un emendamento che bloccava il vitalizio non solo per gli ex deputati condannati per reati contro la pubblica amministrazione, ma anche per reati di mafia. Emendamento poi bocciato dall’aula: “Ma le parole del presidente di Sala d’Ercole sono state molto gravi – dice il capogruppo grillino Francesco Cappello – ci ha accusato di avere dei collaboratori a spese del gruppo.
Giovanni Ardizzone, presidente dell'Ars |
Ma ad avere un super staff è lui ed è sempre Ardizzone che non vuole la trasparenza di questo palazzo non pubblicando gli stipendi d’oro dei dipendenti dell’Assemblea”. Per il deputato Giorgio Ciaccio “in questo Parlamento non c’è alcuna trasparenza”: “Il segretario generale Sebastiano Di Bella non ci vuole dare i dati né sugli stipendi dei dipendenti né sui vitalizi – dice Ciaccio – è davvero incredibile che un consigliere comunale deve pubblicare il suo stipendio e un dipendente dell’Ars no”. L’ex capogruppo Cancelleri “la votazione che ha bocciato il nostro emendamento è stata vergognosa”: “Faremo i nomi di tutti i deputati che hanno votato contro una norma giusta, che prevede la sospensione del vitalizio per i condannati per mafia”.
I grillini hanno pubblicato su internet l'elenco dei votati all'emendamento che avrebbe sospeso il vitalizio per gli ex deputati condannati per mafia: insieme ai 5 stelle hanno votato a favore della sospensione i deputati di Forza Italia Edy bandiera e Salvo Pogliese, il democratico Fabrizio Ferrandelli, Vincenzo Vinciullo di Ncd e il vicepresidente dell'Ars Antonino Venturino.
Contrari alla sospensione del vitalizio ai condannati per mafia i democratici Mario Alloro, Giuseppe Arancio, Maria Cirone, Giuseppe Lupo, Bruno Marziano, Antonella Milazzo e Giovanni Panepinto. Per Articolo 4, Salvatore Cascio, Carmelo Currenti, Luisa Lantieri, Lino Leanza, Salvatore lentini, Rafafele Nicotra, Paolo Ruggirello, Luca Sammartino e Valeria Sudano. Del gruppo Pid-Grande Sud Michele Cimino e Bernadette Grasso e Roberto Clemente. Per l'Udc, Nicola D'Agostino, Nino Dina, Orazio Ragusa e Mimmo Turano. Per la lista Megafono, Giovanni Di Giacinto, Antonio Malafarina. Per l'Mpa, Giuseppe Federico. Per Forza Italia Santi Formica e Vincenzo Figuccia. E, ancora, contrari Beppe Picciolo del Democratici riformisti e Pippo Gianni del gruppo misto.
I grillini hanno poi pubblicato i deputati che risultavano assenti alle votazione sull'emendamento che riguardava i vitalizi, ma che hanno partecipato al resto delle votazioni sulla manovrina: tra questi, Alice Anselo di Articolo 4, Antonello Cracolici, Mariella Maggio e Concetta Raia del Pd e il governatore Rosario Crocetta. E, ancora, il capogruppo del Pd Baldo Gucciardi, quello dell'Udc Calofgero Firetto.
Cancelleri interviene poi sulla relazione della Corte dei conti che ha stabilito spese pazze per Pdl, Mpa, Pid e Grande Sud per un totale di 1,5 milioni di euro, mentre per i grillini è tutto regolare: “Si è montato un caso sulle nostre spese e adesso finalmente abbiamo dimostrato che le nostre spese sono regolari – dice Cancelleri – ci hanno detto che eravamo indagati, non lo eravamo ma soprattutto tutte le nostre spese sono state considerate regolari dalla magistratura contabile”.
Ardizzone replica così su Facebook: "Alla prima occasione regalerò ai deputati grillini una copia del libro 'il grillo parlante', edito nel 1983 da un autore contemporaneo come Roberto Gervaso, sottolineandogli l'aforisma: "la morale ci dice quello che dobbiamo fare. Il moralismo quello che gli altri facessero".
E in soccorso di Ardizzone arrivano i deputati del Pd: "Il nostro è un no secco contro le norme che colpiscono una sola persona: togliere il vitalizio a Cuffaro non è competenza della Regione - dicono i deputati regionali Bruno Marziano, presidente della Terza commissione "Attività produttive" e Marika Cirone Di Marco, componente della Quarta commissione "Ambiente e Territorio" - rivendichiamo la giustezza e la civiltà giuridica del nostro voto. Sia il Governo che l'intero parlamento regionale, tranne il Movimento 5 Stelle e qualche altro deputato, hanno votato contro l'emendamento. La Regione non ha alcun potere di intervento in materia - aggiungono i due deputati del Partito Democratico - e il vitalizio è il frutto anche di versamenti personali. Oltretutto, proprio per queste ragioni, la legge nazionale non lo prevede per il deputato nazionale che commette quel reato, e noi abbiamo mantenuto l'adeguamento alla legge nazionale".