venerdì 6 maggio 2016

Pino Maniaci indagato per estorsione. No, difendiamo Pino: #SonoPinoManiaci

Da tanto, troppo tempo hanno cercato di imbavagliare la bocca di Pino Maniaci e la sua TV Telejato.
Non siamo ne i primi nemmeno gli unici a sapere che Pino Maniaci aveva contro tutti, inclusi le stesse forze dell'ordine (Polizia di Stato e Carabinieri). Omertà, paura. si sono piegati a personaggi "pezzi di merda mafiosi".
Io difendo Pino Maniaci: unico e ultimo baluardo di televisione libera contro le mafie.
Importante è considerare che Pino ha combattuto e combatte tuttora contro ogni forma di ingiustizia.
Personalmente spero presto che venga fatta luce e chiarezza reale, senza veli o video dove lo pseudo personaggio ricattato non sporge denuncia; voci non comprensibili se non avvicinabili allo stesso direttore di Telejato. La tecnologia video, sia essa per aiutare che per deturpare dichiarazioni non veritiere sono all'ordine del giorno.

Continuo ad essere fiducioso di tutto quanto ha svolto e svolgerà in futuro Pino Maniaci.
P.S.: come se dovessero manipolare e costruire un video di un altro personaggio pubblico come Don Luigi Ciotti. Però, personalmente non penso accadrà mai perchè la persona che ho menzionato ha strettissimi legami politici con il Partito Democratico (P.D.).
Sappiamo bene che la politica italiana è mistura, merda di ingerenze, infiltrazioni mafiose, dove manovra i politici come marionette a/e per loro piacimento e tornaconto malavitoso.
Quello che segue sono le ultime notizie pubblicate dai media: telegiornali locali, nazionali, testate giornalistiche locali e nazionali, pubblicazioni di giornali on line sul web.

Pino Maniaci indagato: “Chiede soldi ai sindaci promettendo di non attaccarli”. Lui: “E’ falso, basta ascoltare i miei tg”

Secondo i pm di Palermo, il direttore della TV antimafia Telejato avrebbe preteso denaro e assunzioni dai primi cittadini di Partinico e Borgetto in cambio di trattamenti di favore da parte della sua emittente. Il giornalista a il fattoquotidiano.it: "Questi amministratori vengono attaccati almeno una volta al giorno. Senza contare che il presidente del consiglio comunale di uno dei comuni in questione mi ha persino querelato di recente".
Pino Maniaci - Studio televisivo Telejato

E’ accusato di aver chiesto denaro e favori ai sindaci della zona in cambio di un trattamento morbido del battagliero telegiornale che dirige. Un’accusa infamante, soprattutto se la tua televisione si chiama Telejato ed è considerata in tutto il mondo avamposto di frontiera in una terra decisamente difficile. In tre parole: legalità a prezzi di saldo.
È per questo motivo che, secondo il quotidiano la Repubblica, il giornalista Pino Maniaci è finito sotto inchiesta da parte della Procura di Palermo: è accusato di avere fatto pressioni sui sindaci di Partinico e Borgetto, Salvo Lo Biundo e Gioacchino De Luca, promettendo di attenuare il tenore dei servizi del suo telegiornale in cambio di spot pubblicitari e l’assunzione temporanea della sua compagna al comune. Accuse alle quali i pm di Palermo sarebbero arrivati solo dopo aver intercettato Maniaci, che vive sotto tutela da anni, ma anche in seguito ad alcune ammissioni fatte dai due primi cittadini interrogati. “Io non ho ricevuto alcun avviso di garanzia ma non posso dire di essere stupito: tempo fa un magistrato mi disse che a questo giro non sarebbe stata la mafia a farmela pagare ma l’antimafia e quest’indagine lo dimostra”, dice Maniaci a ilfattoquotidiano.it.
Pino Maniaci

Cravatta stretta al collo, sigaretta perennemente in bocca, da una ventina d’anni il giornalista siciliano compare sui teleschermi di una manciata di comuni, lungo quel lembo di terra sassosa che divide Palermo da Trapani, scagliandosi contro boss di Cosa nostra, imprenditori che distillano alcolici inquinando l’ambiente, politici che amministrano a uso e consumo dei propri interessi. Denunce che hanno valso a Maniaci l’inserimento nella lista dei cento eroi mondiali dell’informazione di Reporters sans frontieres (unico italiano insieme a Lirio Abbate), ma anche una cifra record di querele (più di duecento) e una serie infinita di intimidazioni. Poi negli ultimi anni, Maniaci ha concentrato la sua attenzione sul mondo dell’antimafia: è Telejato, infatti, la prima emittente ad accendere i riflettori su Silvana Saguto, l’ex presidente della sezione misure di prevenzione del Tribunale di Palermo, finita sotto inchiesta insieme a tre magistrati e ad alcuni amministratori giudiziari, tutti complici di un sistema fatto di favori e prebende, all’ombra della gestione dei beni sequestrati a Cosa nostra.

Una traccia dell’indagine a carico di Maniaci si trova proprio nelle intercettazioni a carico della Saguto. “Se questi si spicciassero a fare le indagini noi non avremmo bisogno di fare niente (contro Maniaci ndr)”, dicono gli indagati nei giorni in cui Telejato pubblicava a puntate l’inchiesta sul business della gestione dei beni confiscati a Cosa nostra. “Che tempi abbiamo per Telejato?”, chiede ad un certo punto Francesca Cannizzo, ex prefetto di Palermo, indagata per concussione. “Ha le ore contate”, risponde pronta la Saguto. “Mi sembra che la storia sia chiarissima: l’avvocato Cappellano Seminara (dominus degli amministratori giudiziari, coinvolto nell’inchiesta della procura di Caltanissetta ndr) mi ha denunciato per stalking solo per fare in modo che io venissi intercettato: ma basta andare a vedere i servizi del mio telegiornale per capire che i sindaci in questione vengono attaccati almeno una volta al giorno. Senza contare che il presidente del consiglio comunale di Borgetto mi ha persino querelato di recente”, spiega Maniaci, assistito dagli avvocati Bartolomeo Parrino e Antonio Ingroia.
In sua difesa si esprime anche Salvo Vitale, storico compagno di Peppino Impastato e collaboratore di Telejato. “L’accusa contro Pino è ridicola e non merita di essere commentata. Basta ascoltare i telegiornali, per rendersi conto che quotidianamente i sindaci di Partinico e di Borgetto sono massacrati da Pino per la loro, diciamo presunta, incapacità a risolvere gli enormi problemi del loro territorio”. E in attesa che i contorni della vicenda si chiariscano, non resta che appuntare il nome di Maniaci alla fine della lunga lista di simboli della legalità finiti infangati negli ultimi mesi: è probabile, infatti, che quello appena trascorso venga ricordato come l’annus horribilis dell’antimafia.

Pino Maniaci, divieto di dimora per il direttore di Telejato. “Estorto soldi a due sindaci promettendo di non attaccarli” VIDEO
Fonte: IlFattoQuotidiano.it

Non siamo per niente intimiditi
aprile 28 ore 19:09 del 2016.
 Telejato.it
Così risponde Pino Maniaci:
NON SIAMO PER NIENTE INTIMORITI. DAL MURO DELLA LEGALITÀ DI BORGETTO, PINO MANIACI CONTINUA A FARE NOMI E COGNOMI DELLE FAMIGLIE MAFIOSE PRESENTI IN PAESE E LE POSSIBILI COMMISTIONI CON LA POLITICA.

venerdì 15 aprile 2016

Il Consiglio di Stato boccia il decreto sul canone RAI

Matteo Renzi: un uomo che ama il denaro,
le persone che ne possiedono e coloro che lo possono comprare...
Sempre in vendita!... e la democrazia in Italia può attendere.
La situazione dell'attuale governo presieduto da Matteo Renzi
(governo non legittimato dai cittadini), dal suo insediamento ad oggi sempre precario su leggi e decreti. Nulla per dare risposte concrete, rilanciare l'economia, il lavoro, le piccole e medie imprese italiane! E adesso arriva l'improvvisata tassa sul "Canone RAI". Sono tantissimi i motivi di anticostituzionalità che chiunque come cittadino italiano potrebbe trovare; tanti, troppi e che non fosse per i giuristi del "Consiglio di Stato", ancora oggi nessuno ne saprebbe notizia. Questo perché? Lede la vita privata di ogni persona, cittadino italiano, costringendolo a doversi auto informarsi su normative legislative che in mancanza di pagamento (parlando di fisco, tasse e tributi per lo Stato), sono considerati delitti punibili non solo con pene pecuniarie (denaro da sborsare senza ma e senza ne, all'Agenzia delle Entrate che a sua volta demanda a Equitalia), con condanne da scontare in regime carcerario con 2 anni di reclusione! Per evitare di essere troppo prolissi in questo post, vi chiediamo semplicemente di leggere attentamente quanto è stato "consigliato" (sembra una battuta ma è reale: su quanto il Consiglio di Stato si è espresso in materia riguardo il "canone RAI"). Di seguito pubblichiamo integralmente il testo del Consiglio di Stato. N.B.: scaricabile nel sito istituzionale in formato word Consiglio di Stato - parere interlocutorio canone RAI
P.S.: Giorgio Napolitano e le trivelle.
Perché Napolitano invita a non votare al referendum sulle trivelle?
"Non andare a votare è un modo di esprimersi sull'inconsistenza dell’iniziativa referendaria".
Così il Presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano si è espresso a proposito del referendum di domenica sulle concessioni per le trivellazioni in mare in un’intervista rilasciata al quotidiano La Repubblica.
Una posizione che ha fatto molto discutere perché un ex Capo dello Stato che invita gli elettori a disertare le urne non è proprio il massimo. Una posizione quella di Napolitano che sembra orientata a rafforzare la linea dell’astensione promossa dal Governo Renzi [video] e che, seppur non direttamente, è stata nei giorni scorsi fortemente stigmatizzata dal  presidente della Corte Costituzionale Paolo Grossi che aveva posto l’accento sul "dovere di partecipare al voto".
Grossi aveva in sostanza spiegato che andare a votare è sempre e comunque un diritto e che l’astensione non dovrebbe mai essere incentivata. Quando non si è d’accordo con un quesito meglio recarsi alle urne e votare no piuttosto che astenersi.
Una posizione quella del presidente della Consulta che necessitava di una replica altrettanto autorevole? E ce ne poteva essere una meno autorevole di quella di un ex Presidente della Repubblica?
Perché Napolitano invita a non votare al referendum sulle trivelle? Napolitano quindi ha voluto fare un favore a Renzi? Tutta l’intervista in realtà appare come un sostegno all'attuale Esecutivo, quel Governo che Napolitano ha contribuito a far nascere. Anche perché c’è chi fa notare che in passato, quando si sono tenuti altri referendum come ad esempio quello sull'acqua pubblica l'Ex Presidente è stato il primo a recarsi alle urne.

*Greenpeace sulla piattaforma Agostino B a Marina di Ravenna
(nessuna presenza di operatori, totalmente isolata la piattaforma. Perché?).

Sul rischio di elezioni anticipate Napolitano aggiunge pure: "Gli appuntamenti elettorali servono a far esprimere i cittadini su un eventuale cambiamento di governo. Per decenni l’Italia ha troppo giocato a scioglimenti anticipati o a guerriglie per far cadere il governo in carica o paralizzarlo".
E sul referendum confermativo di ottobre sulle riforme costituzionali appena varate aggiunge: "Svilupperò autonomamente la mia partecipazione al confronto referendario". Altro che trivelle! Su quello Napolitano state certi che a casa non resterà.

TESTO INTEGRALE DEL CONSIGLIO DI STATO:
Numero 00915/2016 e data 13/04/2016

REPUBBLICA ITALIANA
Consiglio di Stato
Sezione Consultiva per gli Atti Normativi
Adunanza di Sezione del 7 aprile 2016

NUMERO AFFARE 00615/2016
OGGETTO:
Ministero dello sviluppo economico.

Schema di decreto ministeriale di attuazione dell’articolo 1, comma 154 della legge 28 dicembre 2015, n. 208 (legge di stabilità 2016).
LA SEZIONE
Vista la nota del 31 marzo 2016, prot. n. 8041, di trasmissione della relazione del 29 marzo 2016, pervenuta alla segreteria della Sezione il 31 marzo 2016, con la quale il Ministero dello sviluppo economico ha chiesto il parere del Consiglio di Stato sullo schema di decreto in oggetto;
Esaminati gli atti e udito il relatore, consigliere Claudio Boccia.