giovedì 26 giugno 2014

Immunità parlamentare: la legge non è uguale per tutti

Per non
dimenticare
Le riflessioni urgenti
e importanti che l'Associazione Antimafia pone sono molteplici; ma vorrei iniziare dal principio, quando dal Governo Prodi fu introdotta la "moneta unica: l'Euro €". Spero tutti ricorderanno come sia il Governo di maggiornanza (attuale partito democratico), e a seguire dopo pochissimo l'ex "PDL, oggi rinominato con FI, Forza Italia", abbiano stesse colpe:

Sia la sinistra che la destra politica italiana, mostrarono subito il loro punto di debolezza: non informare i cittadini del cambio moneta (raddoppiato); quello che in Lire pagavi con cinquanta lire (50 lire), con l'entrata dell'euro veniva venduto e pagato con un euro (1 €), da tute le attività commerciali, sia private che statali. Poi, e con ritardo si aggiunse una ulteriore spesa per i cittadini italiani dove l'ex Governo presieduto da Silvio Berlusconi fece recapitare a casa, nel proprio domicilio una lettera (molto tardiva), con una calcolatrice che informava gli italiani del cambio dalla Lira a l'Euro. Questo problema ha giovato a tutti i commercianti e la politica locale o nazionale non ha messo rimedio. La differenza sostanziale si poteva notare in modo abnorme sulle buste paghe, dove tutti i lavoratori (privati o statali), si vedevano dimezzato il reddito mensile, con la differenza (già menzionata), del dover pagare il doppio su qualsiasi acquisto.
Arriva la crisi definita "internazionale", anche se io personalemente ritengo che la crisi la debba gestire singolarmente ogni Stato, sia appartenente alla Comunità UE o no!
E' storia che non voglio ripere, tutti sappiamo che la crisi italiana non è stata causata da "scontrini o fatture fiscali" non denunciate, semmai un regalo alle multinazionali bancarie che avevano perso capitali ingenti per loro cattiva gestione, per poi far ricadere il tutto con la famigerata "crisi internazionale, da origini USA, americane".
Arrivando ai giorni nostri possiamo dire che la e le politiche italiane non hanno fatto un emerito cazzo per evitare questa catastrofe, dove le piccole e medie imprese crollano e/o falliscono, il lavoro per i giovani diventa impossibile raggiungerlo, inoltre la vendita dei "Beni Culturali Italiani", scontati con briciole per essere vendute a Stati stranieri.
In tutto questo marasma di soldi e scandali che hanno visto i nostri politici in prima fila a livello mondiale, adesso arriva l'ennesima beffa:
"L'imnunità dei parlamentari e politici tutti", non come all'origine della sua vita ma semmai all'opposto! Il politico che delinque, inquisito giudizialmente, condannato penalmente in via definitiva, deve ancora avere l'approvazione politica per andare in galera; dunque la risposta insindacabile del Parlamento che può a suo piacimento decidere se chi è Reo di delitto grave (di qualsiasi natura si tratti), debba passare prima sulle sue mani, e... la magistratura può e deve attendere e subire. L'attuale regolamento impone al PM, al magistrato che indaga un politico per fatti delittuosi (non di opione, non di diffusione di libera espressione), come furto di denaro pubblico, turbativa d'asta, falso in bilancio, furto, omicidio, evasione fiscale, etc. etc., devono prima essere vagliati dai parlamentari per confermare o meno quanto gli inquirenti hanno provato dopo lunghe indagini che come soggetto trattasi di un uomo che ricopre una carica politica.
In tutto questo merdaio ecco spuntare più che mai le organizzazioni mafiose che fanno manbassa!
perchè avere uno Stato dove gli stessi legislatori non rispettano le regole sono i primi a nutrirsi di questi per collusioni e collaborazioni per creare un unico mondo: far cassa, far denaro sporco, rubare ai cittadini onesti, legalizzando l'onestà dello Stato che non c'è per renderlo maggiormente malleabile, plasmabile nelle compravendite di dipendenti dello Stato: sia essi comunali, provinciali, regionali o goveno centrale, con il raggiungimento dell'unico scopo del maggior denaro e controllo dei territori; controllo dei politici corrotti con le mafie e controllo degli appalti di ogni genere da spartire con le loro famiglie di merda mafiosa!
Questa è la mia riflessione ma non conclusione, perchè ogni cittadino onesto che conosce discriminanze, vantaggi a persone che non sono qualificate per incarichi lavorativi che ricoprono, ma semmai perchè "amici, parenti di tizio o caio", devono urlare e condannare questi delitti! Diversamente rimarranno complici di una amministrazione locale o nazionale che nulla fa se non rubarli i soldi con tasse e tributi non dovuti.
A VOI LA SCELTA!:
Cambiare e combattere le mafie per sconfiggerle, oppure subire supini a 90° gradi dicendo sempre si allo pseudo politico, di fatto legato a organizzazioni criminali delittuose?:
DIRE NO!

ORA DECIDO IO!
BASTA INGIUSTIZIE!
FUORI LA MERDA MAFIOSA DALLO STATO ITALIANO!

La Legge non è uguale per tutti

"Le immunità parlamentari secondo la Costituzione italiana. Il conflitto di attribuzione. L'articolo 68 nella sua formulazione originaria. I decreti attuativi.

L'inviolabilità - Il secondo comma dell'articolo 68 della Costituzione stabilisce che «senza autorizzazione della Camera alla quale appartiene, nessun membro del Parlamento può essere sottoposto a perquisizione personale o domiciliare, né può essere arrestato o altrimenti privato della libertà personale, o mantenuto in detenzione, salvo che in esecuzione di una sentenza irrevocabile di condanna, ovvero se sia colto nell'atto di commettere un delitto per il quale è previsto l'arresto obbligatorio in flagranza». «Analoga autorizzazione è richiesta per sottoporre i membri del Parlamento ad intercettazioni, in qualsiasi forma, di conversazioni o comunicazioni e a sequestro di corrispondenza» - aggiunge il terzo comma dello stesso articolo. Queste garanzie, che danno vita alla immunità parlamentare dell'«inviolabilità», hanno lo scopo di evitare che attraverso pretestuosi atti giudiziari nei confronti di singoli parlamentari si possa turbare la libera esplicazione del loro ufficio e, nei casi più gravi, si venga ad incidere sulla stessa composizione dell'Assemblea.

sabato 14 giugno 2014

Politici e gare d'appalto

POLITICI E GARE D'APPALTO
POLITICI E GARE D'APPALTO
Nell'articolo precedente abbiamo trattato un argomento che riguarda "le gare d'appalto", vinte da imprese che godendo della possibilità di elargire meno denaro di altre pur di vincere, e le varie Amministrazioni Pubbliche confermato questo: meno denaro disponi e maggiore sarà la vittoria per aggiudicardi l'appalto: Comuni, Province, Regioni; Governo centrale.

Per chiarire meglio, diciamo subito che quanto vedrete nel video è solo una "goccia nell'oceano" delle galassie appaltatrici. Ciò nonostante non giustifica sia i tempi di lavoro che vengono allungati senza criterio che l'autorizzazione del Comune responsabile, tanto meno i disagi ai cittadini, dove viene limitata o reclusa la possibiltà di transito con i propri mezzi personali; che sia autovetture o motoveicoli, peggio che mai passeggiare a piedi!; appellandosi ad una fantomatica "urgenza dei lavori da espletare". Sia nelle testimonianze descritte nell'articolo precedente che in questo video, è chiara la mancanza di vigilanza degli orgnani comunali preposti.
La nostra Organizzazione "Antimafia", non essendo ancora ufficialmente riconosciuta (almento per ora, inizia nel segnalare e denunciare anomalie che vanno chiarite.
La domanda che ci e si pongono in tanti è: "come sia possibile realizzare un'opera di manutenzione così irrisoria che dura ad oggi da quasi da un anno?".
Si, ripetiamo: una goccia nell'oceano in tanti potrebbero dire, ma noi iniziamo dal basso, dal piccolo (almeno sulla carta), per poi procedere e raggiungere la meta della "Piramide", dei responsabili che hanno deliberato per favorire questo o quello per interessi personali.
Compito non arduo se di "sospetta corruzione di appalti si tratta"; l'importante è informarsi, vigilare, segnalare alle autorità compententi e se non bastasse, organizzare dei sit-in per denunciare ai cittadini di quanto accade nelle loro città, territorio, dove devono essere persone e individui integranti nella nostra battaglia.

*Riportiamo integralmente quanto scritto per la descrizione del vido.
Canale YouTube Antimafia.TV:

Nel marasma di inchieste che stanno debellando l'intero sistema politico italiano, in questo video (nel nostro piccolo), vogliamo dimostrare come tutto ciè sia molto reale!
Dal Movimento "Cagliari Social Forum":
i politici hanno fatto sordina e manfrina, movimentando un appalto di poche decine di metri (in confronto alla totalità dei lavori che realmente hanno urgenza per pericolosità pubblica, drenaggio e crolli inprovvisi della pavimentazione, cedimento dei muri portanti di sostegno del Terrapieno cagliaritano del quartiere Villanova).
Se controllate con il motore di ricerca Google o Google.it/maps, avrete la totale visione di quanto si estende il "bel vedere della passeggiata del Terrapieno di Villanova a Cagliari", supera notevolmente due chilometri e considerando che i lavori di manutenzione e messa in sicurezza sono di circa 150 metri, a voi le conclusione e a noi le informazioni, indagini dove in poco cercheremo di darvi tutte le informazioni.
Una goccia nell'oceano? Considerando gli scandali di questi giorni:

No! Un piccolo inizio del come affronteremo le problematiche di illegalità in tutto il territorio della Sardegna.

Articolo correlato: Riusciranno i nostri eroi a salvare gli alberi di Terrapieno? A Cagliari motoseghe di sinistra in azione!

*Per ulteriori precisazioni, chiarimenti e contatti, indichiamo i nostri link:

martedì 10 giugno 2014

Riusciranno i nostri eroi a salvare gli alberi di Terrapieno? A Cagliari motoseghe di sinistra in azione!

Terrapieno, V.le Regina Elena = il problema
Quali tempi sono questi, quando
discorrere d’alberi è quasi un delitto,
perché su troppe stragi comporta silenzio!

Bertolt Brecht, “A coloro che verranno”, 1939

Mia riflessione e esternazioni. Antimafia (Sardegna):
"(Correva la data del Settembre 2013)... e stiamo ancora attendento...
E' ora di dire basta! Appalti, sub-appalti vinti da "Pinco Palla o Palla Pinco", nulla cambia nel marasma delle commissioni d'appalto: vince chi dichiara la spesa minima; ma la stessa ditta che si aggiuidica l'appalto pubblico da chi viene controllato?
Dovrebbe, o meglio esiste un controllore nominato dal Comune, Provincia o Regione di appartenenza, avente mansioni lavorative per lo stesso ente o delegato, dunque un "dipendente della pubblica amministrazione che dovrebbe controllare e vigilare riguardo l'operato che è stato dato in commissione; oppure un delagato dell'Ente Pubblico".
Purtroppo spesso accade il contrario, dove "il controllore" non controlla "il controllato" e i motivi sono molteplici e principalmente per cattiva gestione degli appalti pubblici.
Il lavoro che tra breve dovremmo affrontare sarà anche questo: controllare, vigilare e stabilire che tutto si sia svolto regolarmente: nomina del vincitore della gara pubblica fino alla ultimazione dei lavori), siano in regola, come tempi stabiliti, materiale utilizzato, messa d'opera ultimato dome da progetto.
Un esempio ecclatante lo esponiamo in questo articolo, dove senza troppa fatica (essendo  un luogo non molto distante da dove risiedo), dal settembre 2013 ad oggi (giugno 2014), ancora i lavori non sono ultimati; pur avendo una scadenza di tre (3) mesi, la mole di taglia alberi e rifacemento di una piccola parte del Terrapieno di Cagliari (quartiere Villanova) non ha ancora avuto soluzione, termine. Non esiste nessun documento che provi le motivazioni di questa lentezza, impendendo i residenti nel divieto di transito e parcheggio dalle ore 7 del mattino fino alle ore 19 della sera (escluso festivi: sono stati magnianimi!). Non è stato ancora approvato dal Comune di Cagliari il divieto di transito dei "mezzi pesanti", considerandolo "Centro Storico, come il vicino confinante quartiere di "Castello", dove in Castello non è consentito il transito per i mezzi pesanti, mentre in Villanova nulla osta, nessun divieto! I pericoli sono tanti, dagli smottamenti e cedimenti delle vecchie case tutelate (almeno sulla carta) dal Comune che ne ha decretato la decisione con bando di gara, alle soprintendenze che dovrebbero verificare tutto quanto viene dato in carico alla Ditta appaltatrice, per stabilire i corretti lavori e il non deturpamento del territorio."



L’amministrazione Zedda ha detto “morte”, e infatti a partire da ieri cinque pini sono già stati sacrificati. Poi l’intervento delle Brigate Verdi (ironicamente battezzo così in questo momento uno sparuto gruppo di residenti, compagni e attivisti, diversi dei quali non nuovi ad azioni di questo genere e impegnati da tempo con il Cagliari Social Forum) ha rimesso tutto in discussione, se non altro per poche ore.

sabato 7 giugno 2014

Arrivano altre tasse: via alle danze!


Ciao a tutti Amici Antimafia.
Siete pronti?! … mumble… come?! Le tasse, ulteriori e non giustificate sono arrivate nella vostra buca da lettere?
Eccovi!
Adesso inizia la “danza delle tasse”,
mai chiarite ma da pagare.
Non meravigliatevi se troverete delle cifre esorbitanti e sigle poco comprensibili, fa parte del “pacchetto o paghi o paghi”; senza mezzi termini in arrivo o già recapitate per tantissimi di voi, le lettere di riscossione tributi di tutti i generi, e chi più ne ha più ne metta!
Nessuna esagerazione, è corretto (almeno per coloro che come “Agenzie” che ha vinto “regolare gara d’appalto), sono costrette (loro malgrado, scherzi ma non troppo: con le percentuali a loro dovute), a chiedervi l’impossibile. E si!
In tantissimi si recheranno negli istituti di credito, banche, uffici postali, con file interminabili per pagare quanto chiesto dal Governo o dal Comune di appartenenza.
Esattamente come nettamente in contrasto una legge di qualche anno fa che imponeva tutti gli uffici, sia pubblici sia privata, nel precisare chiaramente le voci di trattenute o dovute; questo esteso a tutti gli enti, sia governativi sia privato.
Ma voi mi direte: che fine ha fatto questa legge? Giusto! Mai applicata, continuando come sempre nel passato a recapitare moduli di estratto conto, o pseudo agenzie che inviano lettere dove nulla è chiaro se non quello che necessitano pagare: tanti euro! €! Molti e non precisati come nella legge, che dovrebbe fare in modo di capire tutto quello che si deve, come allo stesso modo per ricevere eventuali danni subiti dalla Pubblica Amministrazione o privati.
No, no, la Babele di sigle e poi “PAGARE!”, è UN OBBLIGO TASSATIVO!”. Saprete quanto me che sarà inutile tentare un qualsiasi ricorso, anche perché in Italia i ricorsi si devono fare tramite Avvocature (avvocato, civilista o penalista), e lo stesso interpellato vi dirà (casta comprende…), mumble… - “ci vuole tempo, denaro, e.. non conviene, considerando i tempi burocratici. Sa che gli dico “Signora – Signore?”, “meglio pagare quanto gli è chiesto”.
Non esistono associazioni in grado di dare aiuto gratuito
e se esistono, sono solo sulla carta, perché risponderanno “per maggiori dettagli e assicurazioni, si rivolga a un avvocato”. Per i Popolo Sardo possiamo dire che laComer Sevizi s.r.l.” (ennesima agenzia che ha vinto appalto per riscuotere denaro con loro annesso percentuali), è già arrivato nella vostra buca lettere, o è in arrivo.
Ma chi è questa ennesima società? Come Servizi: eccola!

Rocco Anello
Adesso trattiamo un argomento sfuggito a tanti
e celato da molti media: le elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo con i loro candidati;  tutto si poteva pensare ma non certo che il Partito Democratico riuscisse a duplicare il Movimento 5 Stelle. Quanto accaduto è semplice e allo stesso modo mostruoso: accordi bilaterali, sia dagli Stati Uniti D’America sia dalla Russia, hanno fatto in modo di stravolgere totalmente le indicazioni di voto che gli italiani dovevano esprimere, tanto che gli stessi esponenti del direttivo del Partito Democratico (in primis Matteo Renzi, attuale Presidente del Consiglio dei Ministri italiano non eletto dagli stessi italiani, si è dichiarato “meravigliato”,” cacao meravigliao!”),
insomma, per dirla in breve: avendo esagerato nei brogli elettorali imposti da potenze finanziarie/economiche, l’oltre il 40% che hanno dato la vittoria al Partito Democratico che non  c’è , sono sobbalzati dalla sedia, pensando che l’italiano capisse il trucco e iniziasse una ribellione popolare pacifica per dire “NO”. Questo non è successo, e neppure lo stesso Beppe Grillo che per quanto sia arrabbiato e favorevole a ripristinare la legalità nel nostro strano Paese chiamato Italia, si è leggermente piegato, limitandosi a dichiarare ed esternare il suo (troppo piccolo) modo per dire che le elezioni non erano legali.
Lo comprendo e noi dell’associazione Antimafia comprendiamo la sua paura, che è uguale alla nostra: ne vale la vita!
Che m’importa della vita se non ti esponi totalmente e con i tuoi esponenti con carte in mano? Purtroppo anche lui ha dovuto abbassare la china; gli sono arrivati “avvisi dall’alto mafioso”: modera e misura, diversamente sono guai sicuri, a te e a tutte le persone che stimi.
Chiunque avrebbe un poco di strizza! Almeno diamo il lodevole merito a Beppe Grillo di aver iniziato a denunciare questi fatti, anche se insufficienti.
Altro argomento riguarda gli arresti definiti “eccellenti”,
 di appartenenti alla politica italiana, di sinistra che di destra unita
(PD e FI) Expo 2015 prima delle elezioni europee, Mose, post, poco dopo le elezioni europee.
Fatte attenzioni alle sentenze, dopo lunghe indagini estenuanti delle Forze dell’Ordine, si ufficializza la denuncia ai media; il risultato è che qualsiasi politico (in tutti i casi menzionati: sia del Partito Democratico che di Forza Italia), hanno rubato a noi contribuenti centinaia di euro, milioni di euro €, per poi vederli puniti con arresti non congrui alla pena, al reato commesso: massimo della pena sono gli arresti domiciliari (considerando che sono già persone ricche di denaro non loro ma di provenienza illecita, si comprende che tipo di detenzione e pena terribile si tratti);
diversamente al comune cittadino che rubando per fame, alla prima gli viene condonato ma alla seconda la reclusione in un carcere è assicurato. Questi sono i motivi che hanno indotto i legislatori a modificare le pene per tutti coloro potrebbero avere una condanna penale.
La politica italiana si può sintetizzare in modo piramidale,
dove chi sta al vertice comanda e alla base subisce, la differenza legislativa non è da poco: sia chi sta al vertice o alla base, se colluso con organizzazioni malavitose, o delitti punibili con arresto, il politico può scegliere se rimanere nel suo incarico o abbandonarlo.
Clamorosi, per rimanere nel territorio Sardo,
sono stati di esponenti politici, dove Sindaci o Assessori comunali, in flagranza di reato dove è obbligatorio il carcere, si sono espressi dichiarando: “Io non mi dimetto! La legge me lo consente e finché non ci sarà il terzo grado di giudizio, non deciderò diversamente”: sono stati quasi tutti di parola e a oggi non si sono ancora smentiti.
Dicono che l’Italia sia schiava del gas che ci elargisce la Russia, per altri versi la NATO e affini che dagli Stati Uniti hanno notevoli profitti nel nostro territorio, strategico nel mar Mediterraneo, dove coste e terreni sono stati estirpati per realizzare basi militari.
Sono stato in Norvegia dove il Sole sorge per circa il 50% dell’anno, in particolare nel nord nella Norvegia, eppure sono strapieni di “energia rinnovabile: fotovoltaico, pannelli solari, pale eoliche, etc…
Di Rocco Anello
L’Italia è uno Stato dove manca il Sole? Semmai il contrario, l’opposto, ma le solite politiche locali e nazionali hanno sempre ristretto le autorizzazioni per le istallazioni per la produzione di energia pulita, con proclami, sentenze stupidissime; esempio in Sardegna è vietato nei “centri storici perché deturperebbe le antichità del luogo”; semmai il contrario! Sono il comune e gli enti preposti che non fanno nulla per valorizzare sia la stessa Città sia i centri storici, lasciandoli al totale abbandono! Se esiste un territorio in Europa che non avrebbe bisogno di energia estratta dalle montagne o sottosuolo è l’Italia: unica a essere al centro del Mar Mediterraneo, invidiata da mezzo Mondo. Ma le decisioni politiche vengono prima della salute e tutela del cittadino, questo mi e vi parrà chiaro e lampante.
Ancora appare la scritta "ZECCA DELLO STATO"
Non voglio continuare a rovinarvi la nottato o giornata prossima, perché a Cagliari oggi (sabato 7 giugno 2014), sfileranno dall’alto dei cieli le “Frecce Tricolori avanti al Golfo degli Angeli.
Fine articolo (provvisorio), chiarendo che l’Associazione Antimafia (Sardegna), ufficiosamente opera nel territorio e ufficialmente operativa tra poche settimane, romperà tantissimo le scatole a chi di scatole non ha se non piene di merda mafiosa. Almeno questo spera sia consentito pubblicarlo e se così non fosse, non ci interessa nulla: “I MAFIOSI SONO DEI PEZZI DI MERDA!Come disse Il responsabile Pino Maniaci di Telejato.TV, unica televisione in Terra Siciliana nel denunciare e contrastare le mafie a non essere autorizzate nell’essere incluso come televisione del “digitale terrestre”: sono più importanti le notizie (senza nulla togliere a qualsiasi credo religioso), alle TV per Padre Pio o TV2000, in antagonismo a trasmissioni nel digitale che hanno solo come scopo la pornografia a pagamento: questi concessi!
Stranezza della vita, mentre Telejato combatte, chi “scopa non sbatte per il digitale”; concedetemi quest’ultima esternazione veritiera.
Grazie per la pazienza che avete avuto per arrivare fino a qui: avete letto tutto!? Ok! Ci aggiorniamo presto e che la “reale Democrazia sia ricostruita da Noi!”.
Il responsabile e fondatore dell’Associazione Antimafia
Maurizio Andrea Loi
Chi vince gli appalti?

P.S.: negli annali e analizzando i suicidi di personaggi politici non esiste nessuno che per “scrupolo e moralità di coscienza” si siano suicidati, semmai il contrario, hanno fintamente subito delle condanne penali irrisorie per poi tornare a occupare le poltrone del potere, così riuscendo non solo a tutelare il mal tolto ai cittadini italiani ma anche nel godersi la permanenza degli arresti domiciliari (per il più sfigato e non assoggettato ad organizzazioni mafiose), un breve periodo di Patrie Galere (precisando che la cella è personalizzata, non certo come un comune reo di una ruberia per una Banana per fame), ma con tutti i confort che alla “personalità gli è dovuta”.
Ebbene sì, esistono nei regolamenti carcerari che non leggerete e vedrete mai, la cella di serie, in base alla casta collusa e intrecciata con le mafie gli ha dovuto: gli altri possono stare con una stanza 4 per 4  (4 X 4 mq. Se hai fortuna, diversamente è minore) in sei detenuti:
loro fanno parte dei delitti comuni, non privilegi ma come animali stretti in una unica morsa:
sei un ladro di polli! Mentre noi siamo vittime per aver rubato milioni di euro € a tutti gli italiani, zitto e subisci”. Forse in questo ci sarebbe da rielaborare l’esubero di carcerati e mettere sotto chiave chi delinque in base ad una reale pena, equa e onesta in conformità a quanto hai commesso come reo?
Sconfiggere le mafie è la nostra passione per essere liberi da ogni corruzione”.

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giovedì 5 giugno 2014

Inchiesta Mose, 35 arresti

Inchiesta Mose, 35 arresti: Giorgio Orsoni ai domiciliari. Chiesto il carcere per Galan.
Giancarlo Galan
Giancarlo Galan, ex Ministro delle politiche agricole
L'indagine sugli appalti del sistema di dighe anti-acqua alta. Gli atti per l'ex ministro governatore veneto passeranno al Senato. In tutto gli indagati sono un centinaio. Coinvolti anche l'ex generale delle Fiamme Gialle Spaziante e l'ex consigliere di Tremonti Marco Milanese. Il gip: "Ufficio pubblico totalmente asservito a gruppo economico-criminale". Richiesta d'arresto per l'europarlamentare uscente di Fi Lia Sartori. Corruzione, finanziamento illecito e frode fiscale i reati contestati. La Finanza ha sequestrato beni per un valore di circa 40 milioni di euro. Galan: "Estraneo alle accuse, del tutto inverosimili"

l'ex segretaria di Galan "Claudia Minutillo" finita nell'inchiesta

Emilio Spaziante
Giampietro Marchese
sindaco di Venezia Giorgio Orsoni

venerdì 30 maggio 2014

Scontro su vitalizio a condannati per mafia, i grillini “Chiediamo dimissioni di Ardizzone, ecco chi ha votato contro”. Il Pd Proposta inapplicabile


Il capogruppo dei 5 Stelle Francesco Cappello accusa il presidente dell’Ars di non essere imparziale per aver attaccato il deputato Cancelleri sul stop al vitalizio di Cuffaro.


LA MIA ESTERNAZIONE:

L'ex governatore Totò Cuffaro in carcere per mafia continuerà a percepire i 6mila euro al mese, e non passa l'emendamento del M5S. Applauso!! Povera Italia!!!! :-(

29 maggio 2014
E’ scontro tra i grillini e il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone. Il Movimento 5 Stelle chiede le dimissioni di Ardizzone per “le accuse fatte dal presidente in aula contro il deputato Giancarlo Cancelleri”, che ha proposto un emendamento che bloccava il vitalizio non solo per gli ex deputati condannati per reati contro la pubblica amministrazione, ma anche per reati di mafia. Emendamento poi bocciato dall’aula:Ma le parole del presidente di Sala d’Ercole sono state molto gravi – dice il capogruppo grillino Francesco Cappelloci ha accusato di avere dei collaboratori a spese del gruppo.
Giovanni Ardizzone, presidente dell'Ars
Ma ad avere un super staff è lui ed è sempre Ardizzone che non vuole la trasparenza di questo palazzo non pubblicando gli stipendi d’oro dei dipendenti dell’Assemblea”. Per il deputato Giorgio Ciaccioin questo Parlamento non c’è alcuna trasparenza”: “Il segretario generale Sebastiano Di Bella non ci vuole dare i dati né sugli stipendi dei dipendenti né sui vitalizi – dice Ciaccio – è davvero incredibile che un consigliere comunale deve pubblicare il suo stipendio e un dipendente dell’Ars no”. L’ex capogruppo Cancellerila votazione che ha bocciato il nostro emendamento è stata vergognosa”: “Faremo i nomi di tutti i deputati che hanno votato contro una norma giusta, che prevede la sospensione del vitalizio per i condannati per mafia”.

I grillini hanno pubblicato su internet l'elenco dei votati all'emendamento che avrebbe sospeso il vitalizio per gli ex deputati condannati per mafia: insieme ai 5 stelle hanno votato a favore della sospensione i deputati di Forza Italia Edy bandiera e Salvo Pogliese, il democratico Fabrizio Ferrandelli, Vincenzo Vinciullo di Ncd e il vicepresidente dell'Ars Antonino Venturino.


I grillini hanno poi pubblicato i deputati che risultavano assenti alle votazione sull'emendamento che riguardava i vitalizi, ma che hanno partecipato al resto delle votazioni sulla manovrina: tra questi, Alice Anselo di Articolo 4, Antonello Cracolici, Mariella Maggio e Concetta Raia del Pd e il governatore Rosario Crocetta. E, ancora, il capogruppo del Pd Baldo Gucciardi, quello dell'Udc Calofgero Firetto.

Cancelleri interviene poi sulla relazione della Corte dei conti che ha stabilito spese pazze per Pdl, Mpa, Pid e Grande Sud per un totale di 1,5 milioni di euro, mentre per i grillini è tutto regolare: “Si è montato un caso sulle nostre spese e adesso finalmente abbiamo dimostrato che le nostre spese sono regolari – dice Cancelleri – ci hanno detto che eravamo indagati, non lo eravamo ma soprattutto tutte le nostre spese sono state considerate regolari dalla magistratura contabile”.

Ardizzone replica così su Facebook: "Alla prima occasione regalerò ai deputati grillini una copia del libro 'il grillo parlante', edito nel 1983 da un autore contemporaneo come Roberto Gervaso, sottolineandogli l'aforisma: "la morale ci dice quello che dobbiamo fare. Il moralismo quello che gli altri facessero".

E in soccorso di Ardizzone arrivano i deputati del Pd: "Il nostro è un no secco contro le norme che colpiscono una sola persona: togliere il vitalizio a Cuffaro non è competenza della Regione - dicono i deputati regionali Bruno Marziano, presidente della Terza commissione "Attività produttive" e Marika Cirone Di Marco, componente della Quarta commissione "Ambiente e Territorio" - rivendichiamo la giustezza e la civiltà giuridica del nostro voto. Sia il Governo che l'intero parlamento regionale, tranne il Movimento 5 Stelle e qualche altro deputato, hanno votato contro l'emendamento. La Regione non ha alcun potere di intervento in materia - aggiungono i due deputati del Partito Democratico - e il vitalizio è il frutto anche di versamenti personali. Oltretutto, proprio per queste ragioni, la legge nazionale non lo prevede per il deputato nazionale che commette quel reato, e noi abbiamo mantenuto l'adeguamento alla legge nazionale".


giovedì 29 maggio 2014

Casalesi, prime ammissioni di Iovine: “Soldi per sindaci di ogni colore”

Casalesi, prime ammissioni di Iovine: “Soldi per sindaci di ogni colore”
Depositati i primi verbali in cui emergono le rivelazioni fatte dal capo clan che ha iniziato a collaborare con la giustizia lo scorso 13 maggio. "Sto spiegando un sistema di cui la camorra non è l’unica responsabile", ha dichiarato:
Antonio Iovine (Scheda segnaletica della Questura di Napoli)
“So benissimo di quali delitti mi sono macchiato. Sto spiegando un sistema di cui la camorra non è l’unica responsabile. C’erano soldi per tutti in un sistema particolarmente corrotto. C’erano dei sindaci che avevano interesse a favorire imprenditori collusi con il clan per avere dei vantaggi durante le campagne elettorali in termini di voti e finanziamenti. Non aveva importanza il colore del sindaco perché il sistema era operante allo stesso modo”. Così inizia la collaborazione di giustizia di Antonio Iovine, detto ‘O Ninno, indiscusso capo clan dei casalesi, catturato nel novembre del 2010 dopo 14 anni di latitanza. I quattro verbali sono stati depositati al processo in corso davanti al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere a carico del consigliere regionale Enrico Fabozzi e di alcuni imprenditori del casertano. Come ha riferito il pm della Dda di Napoli Antonello Ardituro, Iovine ha iniziato a collaborare il 13 maggio; l’interrogatorio è previsto per il 7 giugno.
Antonio Iovine (camorrista)
Poi Iovine ha continuato: ”Generalmente io ero del tutto indifferente rispetto a chi si candidava a sindaco, nel senso che chiunque avesse vinto sarebbe entrato automaticamente a far parte di questo sistema gestito da noi”. “Devo però anche dire”, ha aggiunto, “che altre persone del clan potevano avere passione per la politica e comunque un interesse per un candidato piuttosto che per un altro”. Iovine ha poi parlato di una ”mentalità casalese inculcata fin da giovani”: è quella che si può definire “la regola del 5 per cento, della raccomandazione, dei favoritismi, la cultura delle mazzette e delle bustarelle che, prima ancora che i camorristi, ha diffuso nel nostro territorio lo Stato, che non ha offerto delle possibilità alternative e legali alla popolazione”. Quindi Iovine, pur ammettendo le proprie responsabilità in “gravissimi delitti” ha affermato: “Le nostre condotte sono anche conseguenza di questo abbandono che abbiamo percepito da parte dello Stato”.
Antonio Iovine (camorrista)
E ancora sulle responsabilità dello stato:Anche la parte politica che dovrebbe rappresentare la parte buona dello Stato è stata quantomeno connivente con questo sistema se non complice. Sicuramente era del tutto consapevole di come andavano le cose”. Come si legge in un altro passaggio del verbale “era noto a tutti che, per esempio, la ditta per le refezioni scolastiche era un’impresa di Antonio Iovine, eppure nessuno si è mai opposto a questo sistema. Per esempio a San Cipriano una personalità come Lorenzo Diana, che pure ha svolto un’azione politica dura di contrasto alla criminalità organizzata anche facendo parte della Commissione Antimafia, ha permesso che noi continuassimo ad avere questi appalti anche quando erano sindaci Lorenzo Cristiano e Angelo Reccia, della sua stessa parte politica”. “Il sistema è andato avanti fino al 2008?, ha poi detto Iovine, “e allo stesso modo nulla ha avuto da ridire il sindaco Enrico Martinelli che era invece del centrodestra”.
Foto segnaletica del camorrista Antonio Iovine
L’ex parlamentare Diana ha replicato a queste affermazioni: “Iovine scopre l’acqua calda sul fatto che gli appalti nei territori a dominio camorristico dei Casalesi fossero condizionati dalla criminalità organizzata visto che non c’era la libertà di partecipare agli appalti senza il loro assenso. Questa realtà è stata denunciata da me con prove evidenti nella Commissione Antimafia, alla Prefettura e in pubbliche dichiarazioni chiedendo allo Stato di estirpare il controllo del territorio da parte del clan. Su questi aspetti ho chiesto e ottenuto tante riunioni del Comitato provinciale per l’ordine e sicurezza pubblica”.
Foto archivio della Questura di Napoli (Antonio Iovine: camorrista)
Nel verbale si legge anche di alcuni milioni di euro destinati al rimboschimento nell’Alto Casertano, erogati dal ministero dell’Agricoltura e che finirono nelle casse del clan dei Casalesi. “Si trattava”, ricorda “di lavori appaltati attraverso finanziamenti del ministero dell’Agricoltura e Vincenzo Della Volpe ottenne di essere colui che avrebbe gestito i relativi appalti per conto dei clan”. Della Volpe “utilizzò anche imprese del Napoletano, vivai che avevano le categorie giuste per accedere a questi finanziamenti. Se non sbaglio questi finanziamenti si riferiscono al periodo in cui il ministro dell’Agricoltura era Alemanno e ricordo il particolare che il ministro venne a San Cipriano per una manifestazione elettorale al cinema Faro su invito di mio nipote Giacomo Caterino, anche lui impegnato in politica, tanto che è stato candidato alle elezioni comunali e provinciali ed è stato anche sindaco di San Cipriano”.

Iovine ha poi confermato l’uccisione di Antonio Bardellino, padrino del clan dei casalesi, il cui cadavere non è mai stato ritrovato: “So per certo che è morto ma non so dire per quale ragione non si sia mai ritrovato il corpo”.

*N.B.: Soprannominato o'ninno Iovine, insieme a Michele Zagaria e Francesco Schiavone, è uno dei principali boss camorristici del Clan dei Casalesi.